Gli integratori per sostenere le difese immunitarie si trovano in abbondanza in commercio. Come scegliere quelli davvero efficaci ed evitare quelli che invece possono essere dannosi per la salute? Ecco una guida per orientarsi meglio nella scelta.
Sul mercato esistono migliaia di integratori che si definiscono “a sostegno delle difese immunitarie”. Farmacie, erboristerie e anche supermercati e siti online sono ben forniti di questi prodotti.
Perché sono così ricercati gli integratori per difese immunitarie? Semplicemente perché ammalarsi fa male, non si riposa bene di notte, la capacità lavorativa diminuisce notevolmente e inoltre nessuno vuole starci vicino… Quindi avere qualcosa che aiuti tutto questo sarebbe bello, no?
Integratori per difese immunitarie: funzionano?
Quando si assumono integratori per difese immunitarie, le persone cercano di ottenere principalmente almeno uno di questi tre benefici:
- Voglio ammalarmi di meno (ridurre l’incidenza della malattia).
- Quando mi ammalo, recuperare più velocemente (ridurre la durata della malattia).
- Se mi ammalo, desidero avere una forma più lieve (ridurre la severità della malattia).
Con alcuni integratori puoi ottenere forse uno dei benefici, ma con altri magari non otterrai nessuno degli effetti desiderati per la tua situazione particolare.
Le aziende investono molto in marketing e pubblicità anche in TV, promettono tanto, ma quanti di questi prodotti sono stati testati per la loro efficacia e soprattutto quanto sono sicuri?
Queste sono le domande che ognuno dovrebbe porsi prima di acquistare un qualsiasi integratore.
Integratori per difese immunitarie in breve:
1. Vitamine e minerali immunostimolanti
Gli scienziati hanno riconosciuto da tempo che le persone malnutrite sono molto più vulnerabili alle malattie infettive. Anche alcune evidenze sperimentali confermano che le carenze di vari micronutrienti possono alterare la risposta immunitaria negli animali.
Recentemente una revisione sugli studi dell’impatto delle carenze nutritive sull’immunità dei bambini è stata pubblicata sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology. E’ emerso che sono di vitale importanza nutrienti come acido folico, le vitamine antiossidanti e il gruppo B, ma anche zinco, selenio, ferro. [1]
Da questi studi risulta che per avere un sano e forte sistema immunitario l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
Ad oggi NON esistono studi clinici noti sui benefici di rafforzare le difese immunitarie assumendo integratori di vitamine sintetiche. Anzi, molti integratori di vitamina C, A e D possono risultare tossici, soprattutto per i reni e il fegato.
Nonostante questo, le regole europee permettono che tutti gli integratori che contengono questi nutrienti, anche se di natura chimica, possono contenere lo slogan “aiutano le difese immunitarie”.
Per questo possiamo trovare in commercio centinaia di integratori per difese immunitarie, senza che questi siano testati clinicamente, quindi senza benefici provati.
Invece degli integratori sintetici, sono da preferire le fonti naturali di vitamine, minerali e aminoacidi essenziali contenuti naturalmente in alcuni alimenti nutraceutici come il polline bio deumidificato fresco degli apicoltori The Honeyland.
2. Rinforzare le difese immunitarie con probiotici?
Nonostante le molte pubblicità associate ai benefici dei probiotici, sono poche le evidenze scientifiche a supporto dei benefici. Vari integratori probiotici hanno mostrato di interagire con cellule del sistema immunitario in vitro, ma ad oggi le evidenze per il loro utilizzo preventivo sull’uomo è scarso.
Una recente analisi pubblicata nel 2017 sulla rivista Sao Paulo Medical Journal ha riassunto 17 meta studi Cochrane sull’efficienza dei probiotici. Dai dati scientifici disponibili i ricercatori hanno concluso che l’assunzione di probiotici NON può prevenire tosse, mal di gola, raffreddori oppure influenze. [2]
Sono necessari studi clinici di maggiore qualità per determinare se i probiotici possono veramente aiutare a combattere le infezioni – e nel caso affermativo, quali ceppi sarebbero da assumere.
Parlando delle pubblicità che vengono fatte sui probiotici, Altroconsumo commenta:
Per aggirare l’ostacolo e sbandierare effetti speciali, l’industria rivede le formulazioni aggiungendo specifiche vitamine, quelle per cui questi slogan sono invece autorizzati, ammantando così l’intero prodotto dell’effetto benefico.
Dunque, aguzza la vista: dietro ogni “rinforzo quotidiano” o simili diciture c’è sempre una vitamina a giustificazione. Lo fanno, per esempio, Actimel, che aggiunge vitamina B6 e D o Enterogermina Immuno, che aggiunge vitamina C, solo per scopi di marketing.
Da notare inoltre che spesso molti probiotici NON contengono esattamente i batteri indicati sulle etichette… Alcuni possono contenere meno batteri oppure anche altri ceppi non elencati. Per questo motivo nel rapporto del 2006, l’American Academy of Microbiology ha manifestato dubbi sia sull’efficacia che sulla sicurezza legata all’assunzione dei probiotici.[3]
Una soluzione più naturale per sostenere l’immunità intestinale è consumare abitualmente alimenti probiotici ottenuti a lenta fermentazione con il tradizionale metodo Orleans come l’aceto di miele non pastorizzato di Massimo Carpinteri.
3. Peggiori integratori
Anche se non sono considerati farmaci, gli integratori non sono del tutto innocui, soprattutto quando contengono molte sostanze chimiche oppure zuccheri raffinati in grandi quantità.
Recentemente alcuni ricercatori hanno lanciato l’ipotesi che le cellule epatiche presenti nel fegato svolgono un’importante azione di difesa immunitaria, chiamata immunità epatica. Quando devono essere assunti per lunghi periodi, alcuni integratori possono danneggiare questa immunità.
Sciroppo per aumentare difese immunitarie dei bambini?
Il contenuto degli “sciroppi alle erbe” è costituito da più dell’80-90% da zuccheri raffinati. Che siano fruttosio, succhi concentrati di frutta, zucchero di canna, agave oppure altri, questi zuccheri possono aumentare i problemi intestinali, già presenti nelle persone con difese immunitarie basse. Oltre agli sbalzi glicemici possono generare infiammazione nell’organismo.
Caramelle gommose per le difese immunitarie dei bambini?
Nonostante sono più di 95% zuccheri raffinati, alcune caramelle con l’aggiunta di vitamina C e zinco possono dichiararsi integratori per le “difese immunitarie dei bambini”… Purtroppo molti genitori credono anche che questi prodotti fanno bene ai loro bambini.
In breve, quando gli integratori contengono zuccheri raffinati e sostanze che hanno un effetto stressante sul fegato, diminuiscono anche la sua capacità protettiva per il sistema immunitario.
Conclusioni
Esistono in commercio moltissimi integratori per difese immunitarie ma per la maggior parte di essi non è stata dimostrata l’efficacia in studi clinici. Inoltre molti possono avere anche effetti collaterali di cui il consumatore non è informato.
Sicurezza. Anche alcune materie prime naturali possono essere contaminate con sostanze tossiche (pesticidi, metalli pesanti, OGM) senza che questo sia chiaramente specificato in etichetta. Questo può danneggiare l’immunità epatica e intestinale ed aumentare i rischi di allergie in molte persone, anche bambini. Per evitare questo, preferire gli integratori biologici con materie prime italiane da filiere tracciabili.
Un’alternativa più sana sono gli immunostimolanti naturali ottenuti da materie prime fresche oppure “raw” (non sottoposte a trattamenti termici aggressivi). Questi offrono uno spettro nutrizionale maggiore per ottenere i benefici desiderati.
Se stai cercando il miglior integratore per le difese immunitarie puoi trovarlo tra alcuni immunostimolanti naturali crudi e freschi arrivati direttamente dai produttori biologici The Honeyland.
Riferimenti:
- Cunningham-Rundles, Susanna, David F. McNeeley, and Aeri Moon. “Mechanisms of nutrient modulation of the immune response.” Journal of Allergy and Clinical Immunology 115.6 (2005): 1119-1128
- Braga, Vinícius Lopes, et al. “What do Cochrane systematic reviews say about probiotics as preventive interventions?.” Sao Paulo Medical Journal 135.6 (2017): 578-586.
- Richard Walker, Merry Buckley. “Probiotic microbes: the scientific basis.” American Academy of Microbiology (2006): 445.
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