Ossido di etilene Gelati: trovato in oltre 100 prodotti
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Ossido di etilene Gelati: trovato in oltre 100 prodotti


In tutta Europa l’ossido di etilene è stato trovato in molti gelati commerciali. L’allarme, questa volta, riguarda gli addensanti utilizzati spesso nei prodotti realizzati con ingredienti poco qualitativi.

ossido etilene gelato

Il gelato si rivela essere, senz’ombra di dubbio, uno dei dessert più amati in tutte le stagioni, alleato di piacevoli giornate in compagnia di amici e parenti. Sono in molti a non poter fare a meno di gustare un bella e gustosa porzione di gelato, in grado di donare un momento di dolcezza e freschezza davvero unico nel suo genere.

Sono passati molti mesi, ma l’allerta sull’ossido di etilene non si arresta e adesso sta coinvolgendo anche i gelati. Forse ricorderete che tutto è partito dai semi di sesamo contaminati ma piano piano i prodotti segnalati sono diventati di ogni genere.

Aggiornamento 2022. L’allerta sui gelati continua, a luglio il ministero ha richiamato dai supermercati 10 lotti di gelato alla vaniglia.

Gelati con ossido di etilene in Francia

Già a giugno 2021 in Francia sono state segnalate anche diverse referenze che comprendono coppette di gelato, stecchi, semifreddi e gelati tra i prodotti che presentano alti livelli di questo pesticida considerato cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione e il cui uso è vietato in Europa.

Sono stati richiamati alcuni lotti di diverse referenze (circa 100 prodotti in tutto), tra cui la Laitière, Extrême, Adélie, Twix, Smarties, Snickers, ma anche prodotti di private label come Picard, Auchan, Leclerc, Carrefour. Si tratta di gelati in vaschetta, coppette, stecchi, sorbetti o semifreddi.

Al loro interno questi gelati non contengono sesamo, zenzero o altre spezie contaminate ma sono a rischio in quanto nella loro composizione sono presenti due stabilizzanti. Il primo è la farina di semi di carruba (E410) per la quale la Direzione francese per la repressione delle frodi (DGCCRF) ha diramato un’allerta in cui si legge:

L’analisi di uno stabilizzante utilizzato nella composizione di alcuni gelati, la farina di carruba [E410], ha rivelato contenuti di ossido di etilene al di sopra del limite massimo regolamentare. La seconda sostanza che presenta dei rischi è la gomma di guar (E412).

Ovviamente questi additivi non vengono utilizzati solo nel gelato. Infatti, nelle ultime settimane in Francia, altri prodotti contenenti gomma di guar o farina di carruba sono sono stati ritirati dagli scaffali.

Ossido di etilene nei gelati Mars in Italia

Gli stessi gelati vengono richiamati in Italia con un mese di ritardo, quindi è molto probabile che molte persone li abbiano mangiati senza sapere del pericolo.

Il 5 agosto, Mars Italia ha diffuso una nota sul proprio sito in cui spiega di aver avviato un richiamo “dovuto alla possibile presenza di livelli di ossido di etilene (ETO). Si tratta di uno degli ingredienti (E410 – farina di semi di carrube) in quantità superiore a quella indicata dalla normativa europea.”

Gelati Nuii e Milka richiamati fine agosto

Il 28.08.21 un nuovo maxi-richiamo riguarda alcuni lotti di gelati Nuii e Milka del marchio Motta. Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro in via precauzionale per possibile presenza del famigerato pesticida in uno degli ingredienti, ovvero la farina di semi di carrube.

La lista dei prodotti richiamati è davvero lunga e sono coinvolti molti lotti.

  • gelato Nuii al cioccolato bianco e mirtilli rossi scandinavi
  • gelato mandorle e vaniglia di Java
  • gelato Nuii nocciole salate e caffè della Tanzania
  • gelato Milka mini coni, confezioni da 140 grammi
  • gelato Milka vaniglia e cioccolato, confezioni da 319 grammi

L’ossido di etilene è una sostanza utilizzata sia come pesticida sia per sterilizzare alimenti conservati. Il suo uso è vietato in Europa per via della sua tossicità, ma è ancora consentito in diversi altri Paesi. Il Ministero raccomanda di non consumare i prodotti oggetto di questi nuovi richiami.

Per questo è molto meglio preferire il gelato fatto in casa.

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Fonti:

DGCCRF / Ministero dell’economia e finanze francese

Ministero della Salute

 

 


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