Anche in Italia vengono ritirati continuamente prodotti dagli scaffali, tutti contaminati da ossido di etilene, vietato in Europa, ma in altri Paesi no. Perché è pericoloso e come possiamo proteggerci.
L’allarme è ormai globale e sono ormai 2 anni, che anche in Italia continuamente vengono ritirati prodotti dagli scaffali: semi e olio di sesamo, yogurt e gelati, fette biscottate ed anche integratori.
Per tutti, il problema è quello che il ministero indica come “rischio chimico”, cioè la presenza di ossido di etilene in uno o più ingredienti del prodotto. E’ accaduto perché le analisi hanno rilevato livelli di questa sostanza superiori a quelli previsti dalla legge. Ma perché è successo? Perché l’ossido di etilene è pericoloso? Soprattutto: che cos’è e perché finisce in quello che mangiamo?
Cos’è l’ossido di etilene (EO)
L’ossido di etilene (anche detto ossirano, formula chimica C2H4O) è un composto appartenente agli eteri ciclici. Come suggerisce il nome, questo composto si ottiene in seguito all’ossidazione dell’etilene (C2H4), un idrocarburo alchene.
Questo composto si presenta allo stato gassoso per via della bassa temperatura di ebollizione (11°C) e a differenza di altri composti simili è solubile in acqua. Questo composto è presente in natura nel gas naturale, mentre nella vita di tutti i giorni lo si trova anche tra le sostanze inalate nel fumo di sigaretta.
Ossido di etilene utilizzo
Per via delle sue proprietà disinfettanti, questo composto si impiega in molteplici settori, per esempio nei processi di sterilizzazione degli strumenti chirurgici, sterilizzazione delle sale operatorie, come specifica anche l’Istituto Superiore della Sanità. [1]
Le agro-industrie lo utilizzano per disinfettare i silos contenenti ad esempio semi e farine, per preservare dalla contaminazione da parte di muffe e per prevenire la salmonella. Poiché la sostanza uccide batteri, muffe, funghi ed insetti, viene utilizzato in campo alimentare come sterilizzante in alternativa alla pastorizzazione per quei prodotti termolabili che verrebbero danneggiati dal calore e per questo ce lo ritroviamo in molti cibi industriali.
Ossido di etilene tossico e mutagenico
Già nel 1994 lo IARC ha classificato l’ossido di etilene come agente cancerogeno e mutageno per l’uomo. [2]
Nel regolamento di esecuzione (UE) 2019/1793 per quanto riguarda i semi di sesamo originari dell’India del 22 ottobre 2020 si legge inoltre:
Tali livelli di contaminazione rappresentano un grave rischio per la salute umana nell’Unione perché l’ossido di etilene è classificato come mutageno di categoria 1B, cancerogeno di categoria 1B e tossico per la riproduzione di categoria 1B. [3]
A questa domanda ha risposto Afsca, l’Agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare, secondo cui il pericolo maggiore è il rischio cronico potenziale. Vale a dire che se una persona dovesse consumare ogni giorno, per tutta la vita, una grande quantità del prodotto contaminato ci sarebbero delle conseguenze per la sua salute.
Cosa accade a chi ingerisce alimenti con ossido di etilene oltre i limiti?
Alcuni studi condotti sulle cavie da laboratorio hanno dimostrato come l’esposizione prolungata all’ossirano possa favorire l’insorgenza del cancro al fegato, mentre secondo altre analisi condotte dalla United States Enviromental Protection agency (EPA)[4], negli umani l’esposizione prolungata a questo composto aumenterebbe le probabilità di ammalarsi di:
- Leucemia linfocitica
- Linfoma non-Hodgkin
- Mieloma
- Carcinoma del seno
Si è poi dimostrata la correlazione tra l’esposizione prolungata al composto e l’insorgere della cataratta.
Sempre tra le cavie si è anche osservata un’alta incidenza degli aborti spontanei e altri problemi di natura riproduttiva (malformazioni fetali) negli esemplari esposti ad alti quantitativi di ossirano. Tuttavia non si hanno ancora dati certi riguardo l’incidenza del fenomeno anche tra gli esseri umani.
Ossido di etilene è vietato in Europa
Questo pesticida è vietato in Unione europea dal 1991 e come biocida dal 2011, ma che è ancora largamente impiegato in molti Paesi del mondo. A causa della sua tossicità, con un dosaggio alto e continuato diventerebbe di fatto cancerogeno.
L’utilizzo dell’ossido di etilene viene preferito perché è più economico degli altri metodi, quindi permette di avere materie prime destinate all’industria alimentare ad un prezzo molto competitivo.
Ossido di etilene nei cibi
Dall’agosto 2020 quando il Belgio ha avvisato per la prima volta la presenza di ossido di etilene nei semi di sesamo provenienti dall’India, l’allerta ossido di etilene negli alimenti continua fino ad oggi ed è un serio problema per la sicurezza dei consumatori.
Il nostro consiglio per proteggersi è ridurre il consumo di prodotti industriali ultra-processati e prepararsi a casa i piatti partendo da alimenti biologici artigianali da filiera corta.
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Riferimenti scientifici:
1. ISS (Istituto Superiore della Sanità). “Disinfettanti – Ossido di etilene.”
2. IARC (International Agency for Research on Cancer), ETHYLENE OXIDE
3. Regolamento di esecuzione (UE) 2019/1793 per quanto riguarda i semi di sesamo originari dell’India, 22 ottobre 2020
Per approfondire:
- Gelato contaminato con ossido di etilene: ritirati 10 lotti di gelato alla vaniglia
- Ossido di etilene Gelati: trovato in oltre 100 prodotti
- Aflatossine in alimenti: come proteggersi dal pericolo cancerogeno
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