Associato a diverse patologie croniche, il metilgliossale è una molecola che si trova in molti alimenti come miele di manuka oppure caffè. Recentemente alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che il metilgliossale e le glicotossine AGE potrebbero essere tra i fattori delle complicanze nel covid-19.
In questo Articolo:
Metilgliossale nel diabete e malattie croniche
Il metilgliossale (MGO) è un composto altamente reattivo che si forma inevitabilmente nelle cellule come sottoprodotto della glicolisi. E’ precursore di prodotti citotossici chiamati “Advanced Glycation End products” (AGEs) che sono coinvolti in molte patologie croniche come ad esempio il diabete.
Anche molti alimenti che consumiamo quotidianamente contengono alti livelli di Metilgliossale, tra questi anche il famoso miele di manuka, ma anche il caffè oppure le mandorle tostate.
Gli AGEs sono delle glicotossine che l’organismo non è sempre in grado di eliminare. Con l’avanzamento dell’età, MGO e AGEs si accumulano progressivamente nell’organismo.
Studi clinici negli ultimi 15 anni hanno mostrato che l’aumento dei livelli di metilgliossale e gli AGE derivati sono stati a lungo associati a diverse patologie croniche.
Tra queste il diabete è il più studiato, ma sono stati segnalati anche in studi clinici sull’invecchiamento e le malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. Recentemente anche nel caso di cancro, cirrosi e psoriasi. (1)
Recentemente la comprensione del ruolo del metilgliossale (MGO) in molte malattie sta cominciando ad emergere. Alcuni specialisti hanno lanciato anche la possibilità che i livelli di MGO possano rappresentare un marcatore dello stress ossidativo in soggetti sani per prevenire insorgenza delle malattie croniche.(1)
AGEs e metilgliossale tra fattori per le complicanze da COVID-19?
Oltre all’età, altre condizioni di base come l’obesità, il diabete, l’ipertensione e i tumori maligni, che sono anche associati all’invecchiamento, sono stati considerati fattori di rischio per la mortalità da COVID-19.
Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista International Immunopharmacology ha avanzato l’ipotesi che gli AGEs modulano le complicanze da COVID-19 e relative comorbilità, soprattutto negli anziani. (2)
I ricercatori hanno concluso che ridurre i precursori di AGE, tra cui il metilgliossale, potrebbe essere una delle strategie per combattere COVID-19. (2)
Tossicità del metilgliossale alimentare per il fegato
Il metilgliossale ha gravi effetti tossicologici quando è in eccesso. Da uno studio pubblicato sulla rivista Toxicology Letters risulta che l’assunzione cronica di metilgliossale, a livelli che potrebbero essere raggiunti nel cibo (per esempio con il miele di manuka) è tossica per impoverimento del Glutatione (GSH) nel sangue e potrebbe avere effetti negativi su alcune funzioni dipendenti dal GSH in vivo. (3)
I risultati hanno mostrato che nei topi esposti al metilgliossale il contenuto di GSH era significativamente diminuito nel sangue, mentre l’alterazione della tolleranza al glucosio era 5,3 volte più diffusa rispetto nei topi del gruppo di controllo.(3)
Questi dati confermano gli studi anteriori che riguardano l’effetto pro-diabete del metilgliossale.
Metilgliossale alimentare può indurre IBS
Il metilgliossale può indurre la Sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Uno studio pubblicato sulla rivista Plos One ha mostrato che i ratti esposti al MGO mostrano sintomi come diarrea, mal di testa, depressione, ansia, deterioramento cognitivo, aritmia e problemi della pelle.(4)
I ricercatori hanno ipotizzato che c’è la possibilità che il metilgliossale induca la diarrea attraverso l’alterazione della microflora intestinale, producendo squilibri del microbiota. Questi sintomi in seguito peggiorano e si sviluppano in IBS.(4)
Metilgliossale può danneggiare il DNA e induce invecchiamento
Il metilgliossale è associato anche all’invecchiamento della persona. È stato trovato in molti studi che l’accumulo di metilgliossale nel corpo è molto tossico e può indurre stress ossidativo e invecchiamento precoce.
Numerosi studi hanno scoperto che il metilgliossale influenza vari percorsi biochimici che sono coinvolti nelle malattie legate all’età. E’ stato ipotizzato che la modificazione ossidativa del DNA operata da MGO può contribuire alla mutagenesi, all’apoptosi e all’invecchiamento. (5)
Conclusioni
Il metilgliossale è una molecola ossidativa e un suo eccesso determina infiammazione e resistenza insulinica. Valori elevati di metilgliossale nel sangue ci dicono preventivamente che dobbiamo prendere accorgimenti per migliorare il bilanciamento dei nostri pasti e quindi evitare che questa molecola si accumuli creando danni alla salute.
Quindi sarebbe auspicabile evitare gli alimenti che contengono questi composti patogeni in quantità maggiori come il miele di manuka, il caffè, bevande alcoliche, cibo sottoposto ad alte temperature e ultra-processato.
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Riferimenti scientifici:
1. Schalkwijk, C. G., and C. D. A. Stehouwer. “Methylglyoxal, a highly reactive dicarbonyl compound, in diabetes, its vascular complications, and other age-related diseases.” Physiological reviews 100.1 (2020): 407-461.
2. Sellegounder, Durai, et al. “Advanced glycation end products (AGEs) and its receptor, RAGE, modulate age-dependent COVID-19 morbidity and mortality. A review and hypothesis.” International immunopharmacology 98 (2021): 107806.
3. Ankrah, Nii-Ayi, and Regina Appiah-Opong. “Toxicity of low levels of methylglyoxal: depletion of blood glutathione and adverse effect on glucose tolerance in mice.” Toxicology letters 109.1-2 (1999): 61-67.
4. Zhang, Shuang, et al. “Methylglyoxal induces systemic symptoms of irritable bowel syndrome.” PloS one 9.8 (2014): e105307.
5. Desai, Kaushik M., et al. “Oxidative stress and aging: is methylglyoxal the hidden enemy?.” Canadian journal of physiology and pharmacology 88.3 (2010): 273-284.
Per approfondire:
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