Le contaminazioni delle spezie e delle erbe aromatiche sono molteplici e non da trascurare soprattutto quando sono utilizzate per le loro proprietà curative. Ecco una breve panoramica dei potenziali rischi alimentari nelle spezie e la guida per proteggersi.
Oltre a insaporire i piatti, oggi molte spezie ed erbe aromatiche sono utilizzate molto per le loro proprietà salutistiche. Non solo quelle esotiche come zenzero, curcuma, ma anche quelle della tradizione mediterranea come origano, basilico, salvia, rosmarino e peperoncino.
La maggior parte di questi prodotti arrivano da paesi terzi ed è importante conoscere i rischi associati ad un consumo costante.
Il progetto SPICED di ricerca triennale finanziato dall’UE è stato pubblicato nel 2016 mettendo in evidenza molte criticità sulla sicurezza della filiera delle spezie e delle erbe aromatiche e sui rischi di contaminazioni biologiche e chimiche intenzionali, accidentali e naturali.
1. Micotossine
Una impropria essiccazione dei prodotti agricoli può portare alla formazione di muffe e alla produzione di micotossine – altamente tossiche per il fegato, in a Non fanno eccezione le spezie, dove le micotossine più frequenti sono le aflatossine e l’ocratossina A. Le aflatossine sono altamente tossiche e tra le sostanze più cancerogene esistenti in natura.
Le analisi eseguite nel progetto SPICED su 300 campioni testati ha rilevato 11% con micotossine.
2. Salmonella
Le spezie non sono probabilmente i primi prodotti ad essere associati alle infezioni da Salmonella. Però a causa della lunga durata di conservazione delle miscele a base di spezie e dal fatto che la Salmonella può sopravvivere nelle spezie essiccate, si possono diffondere vere epidemie.
E’ il caso del focolaio di Salmonella in Svezia, dove sono state coinvolte più di 150 persone, come documentato da Food Quality News in 2015.
3. Contaminanti chimici & pesticidi
L’uso improprio di pesticidi porta i residui a livelli inaccettabili. Il progetto SPICED ha messo in evidenza rischi sottovalutati delle contaminazioni nelle erbe: su 300 campioni analizzati, ben il 60% erano contaminati da pesticidi. Chlorpyrifos quello più preoccupante.
4. Ossido di etilene nel Sesamo, zenzero e integratori
Il recente scandalo iniziato in 2020 sui semi di sesamo contaminato con ossido di etilene ha provocato un vero terremoto sul sistema di controllo sulle importazioni alimentari non UE.
Ha coinvolto 20 paesi, inclusa Italia, con richiami di centinaia prodotti a base di sesamo bio. Dal pane alle zuppe, dolci, barrette, cioccolate...
Anche se non provocano l’epatite, molti integratori erboristici sono un rischio per il fegato perché possono provocare uno stato di infiammazione cronica di basso grado – una delle principali cause della fragilità, della comparsa di patologie associate all’invecchiamento cellulare e incide direttamente sulla funzione immunitaria.
5. Metalli pesanti
Nelle spezie, anche bio, si possono trovare metalli come il piombo, l’arsenico ed il cadmio. Questi contaminanti risultano dalla contaminazione ambientale, quasi impossibile da evitare nei paesi come Cina e India dove l’inquinamento è molto presente nelle falde acquifere.
6. Allergeni – spezie tagliate con polveri di frutta secca
Negli anni scorsi, gli allergeni non dichiarati nelle spezie hanno causato richiami di prodotti negli Stati Uniti ed in Europa. Diversi laboratori hanno trovato tracce di arachidi in cumino e poi in peperoncino in polvere. La causa più probabile sembra essere l’adulterazione con gusci di arachidi macinati, ma anche mandorle.
7. Frode e adulterazioni
Le spezie hanno un alto valore economico. Anche se illegale, l’adulterazione può essere finanziariamente attraente, ma può anche causare gravi rischi per la salute, come nel caso dei coloranti per il peperoncino.
Oltre al sistema di Allerta rapido Europeo (European Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) anche altre indagini hanno verificato la qualità delle spezie utilizzate a livello industriale, artigianale e domestico come anche l’esistenza di eventuali pratiche fraudolente.
La direzione generale per il controllo delle frodi (DGCCRF) del governo francese ha trovato in un’indagine svolta in 2018 anomalie in oltre la metà dei campioni.
In testa lo zafferano, con l’81% di irregolarità, ma anche peperoncino, paprika, curry, curcuma, cumino, coriandolo, cannella e zenzero.
Come proteggersi
L’unico modo per evitare le contaminazioni è comprare spezie biologiche direttamente dai produttori locali. The Honeyland ha scelto le erbe e spezie biologiche italiane dell’Alto Adige.
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