Numerosi studi di ricerca hanno evidenziato che le radiazioni da onde elettromagnetiche hanno un impatto negativo sulle api mellifere e probabilmente anche su altri insetti impollinatori. E’ stato osservato che producono cambiamenti biochimici, viene alterato il comportamento delle api e c’è un impatto sulla loro riproduzione e sulla produzione di miele.
Le radiazioni non ionizzanti possono danneggiare le api
Come molte altre specie, le api da miele si stanno estinguendo nel mondo; questo fenomeno è chiamato “Sindrome dello spopolamento degli alveari”, in inglese “Colony Collapse Disorder” (CCD). Sono state dimostrate molte ragioni dietro questo disastro ambientale, come i pesticidi, gli agenti patogeni fungini, i cambiamenti climatici e altri. Nel contesto in cui è aumentata l’esposizione a pesticidi, prodotti chimici e infezioni, i ricercatori hanno lanciato l’ipotesi che lo stress sempre crescente dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche ha indebolito le popolazioni di api e diminuito la capacità di conservare la loro salute.
Negli ultimi 80 anni i livelli ambientali di campi elettromagnetici (RF-EMF) sono aumentati bruscamente, creando una nuova esposizione energetica che prima non esisteva. Linee elettriche, telefoni cellulari, torri cellulari e wireless contribuiscono in varia misura a quello che viene chiamato inquinamento elettromagnetico.
Si sono visti aumenti esponenziali in quasi tutti gli ambienti, non solo nelle città, ma anche nelle zone rurali e remote, persino negli ambienti aquatici. A causa di fisiologie uniche, alcune specie di flora e fauna sono sensibili ai campi elettromagnetici esogeni in modi che possono superare la reattività umana. Tra questi anche gli impollinatori e le api mellifere.(1)
“Il 5G sta uccidendo animali e fauna selvatica!”
Un autorevole e lungo rapporto americano sull’esposizione al 5G denuncia come le irradiazioni del wireless di quinta generazione stiano danneggiando animali e fauna allo stato brado, portandoli fino alla morte. E’ quanto emerge da un recente rapporto pubblicato nel 2021 sulla rivista Reviews on Environmental Health suddiviso in tre sezioni, realizzato dai ricercatori dell’Università di Washington e della Johns Hopkins University.
Lo studio sugli effetti dell’elettrosmog su flora e fauna contiene oltre 200 pagine e più di 1.000 riferimenti scientifici in bibliografia, in cui si afferma come “gli effetti biologici sono stati osservati ampiamente a intensità incredibilmente basse se paragonate alle odierne esposizioni ambientali di radiofrequenze onde non ionizzanti. (2)
In numerosi studi di ricerca peer reviewed le radiazioni di campi elettromagnetici non ionizzanti (RF-EMF) hanno dimostrato avere un impatto negativo sulle api mellifere e sui bombi: possono alterare il comportamento delle api, indurre cambiamenti biochimici e avere un impatto sulla loro riproduzione.
Le api e bombi sono sensibili ai campi elettromagnetici
Numerosi studi hanno riportato che le api e tutti gli insetti impollinatori sono dotati di una particolare modalità sensoriale che permette loro di rilevare campi elettrici dei fiori, quindi sono particolarmente sensibili a grandi quantità di radiazioni elettromagnetiche.(3)
Le onde elettromagnetiche disturbano l’orientamento delle api
Le api hanno un organo specifico per percepire le forze magnetiche, che permette loro di navigare utilizzando la propria bussola. Una revisione di Ulrich Warnke cita più studi e postula che i campi elettrici, magnetici e campi elettromagnetici disturbano l’orientamento e la navigazione di molti uccelli e impollinatori.
Questo contribuisce a interrompere le loro capacità di navigazione.
Lo squillo del cellulare influenza gravemente il comportamento delle api
Uno studio pubblicato sulla rivista Apidologie dallo scienziato Daniel Favre dell’Università di Losanna, dopo 83 test condotti inserendo cellulari o all’interno di un alveare o nelle immediate vicinanze ha riscontrato che all’atto della ricezione di una chiamata il comportamento delle api in media corrisponde alla sindrome del CCD:
- Aumento del ronzio delle api sino a 10 volte nel momento della chiamata
- Abbandono dell’alveare e disorientamento erratico ed in molti casi la morte delle api stesse.
Le conclusioni dell’esperimento sono state: “I dati presenti suggeriscono fortemente che le colonie di api da miele sono influenzate e disturbate dalle onde elettromagnetiche (RF-EMF)”.
Le radiazioni del telefono cellulare modificano il comportamento e fisiologia delle api mellifere
Uno studio condotto da ricercatori indiani nelle operaie adulte di Apis mellifera L. sottoposte alle radiazioni del cellulare ha evidenziato che rispetto al gruppo di controllo, vi sono state influenze nel comportamento e nella fisiologia delle api. C’era ridotta attività motoria delle api operaie sul pettine inizialmente, seguita da una migrazione in massa e il movimento verso il telefono cellulare “talk mode”.
Il periodo iniziale tranquillo è stato caratterizzato da un aumento della concentrazione di biomolecole tra cui proteine, carboidrati e lipidi, forse a causa della stimolazione del meccanismo del corpo per combattere la condizione di stress creato dalle radiazioni. Nelle fasi successive dell’esposizione, c’è stato un leggero calo della concentrazione di biomolecole probabilmente perché il corpo si era adattato allo stimolo.(4)
Le radiazioni generate dai telefoni cellulari influenzano il sistema di riproduzione e la produzione di miele
Gli alveari delle api situati vicino a linee elettriche ad alta tensione in campi a partire da 4 Kv/m hanno prodotto meno miele e hanno avuto alti tassi di mortalità. È stato anche osservato che le colonie esposte a forti campi elettrici producono meno miele.
È stato osservato un calo significativo nella forza della colonia e nel tasso di deposizione delle uova della regina. Il comportamento delle bottinatrici esposte è stato influenzato negativamente dall’esposizione, non c’era né miele né polline nella colonia alla fine dell’esperimento.(5)
La conclusione della ricerca è che le radiazioni generate dai telefoni cellulari stanno disturbando il ciclo di vita delle api e influenzando il loro sistema di riproduzione e la produzione di miele.
Le tecnologie wi-fi sono innocue per le api?
Uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Animals ha studiato gli effetti dei campi elettromagnetici (EMF) di 50 Hz (radiazioni non ionizzanti emesse da linee elettriche e impianti elettrici). In 12 ore ha trovato effetti sui parametri comportamentali delle api mellifere, concludendo che “varie intensità hanno ridotto il numero di episodi di movimento, i contatti tra gli individui e auto-pulizia. (6)
Inoltre, rispetto al gruppo di controllo, si è notato un aumento dell’attività di enzimi proteasi, che sono coinvolti nella risposta del sistema immunitario. I ricercatori hanno concluso che questi risultati mostrano che un campo elettrico a 50 Hz è un potenziale fattore nocivo per l’ape. (7)
Conclusioni
Chiaramente, più ricerca è necessaria per capire l’impatto completo di RFR su api e altri insetti. Tuttavia, abbastanza studi pubblicati sono stati eseguiti per affermare che c’è un urgente bisogno di ridurre le esposizioni alle radiazioni elettromagnetiche per proteggere la popolazione delle api e a sua volta, proteggere l’ambiente.
Anche se molti apicoltori utilizzano apparecchi wi-fi per monitorare l’alveare, dire che la tecnologia protegge le api è quindi fuorviante. Per proteggere la fauna selvatica e la salute umana, è imperativo diminuire l’esposizione a questo nuovo tipo di inquinamento.
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Riferimenti scientifici:
1. Levitt, B. Blake, Henry C. Lai, and Albert M. Manville. “Effects of non-ionizing electromagnetic fields on flora and fauna, part 1. Rising ambient EMF levels in the environment.” Reviews on environmental health (2021).
2. Levitt, B. Blake, Henry C. Lai, and Albert M. Manville. “Effects of non-ionizing electromagnetic fields on flora and fauna, Part 2 impacts: how species interact with natural and man-made EMF.” Reviews on Environmental Health (2021).
3. Clarke, Dominic, et al. “Detection and learning of floral electric fields by bumblebees.” Science 340.6128 (2013): 66-69.
4. Kumar, Neelima R., Sonika Sangwan, and Pooja Badotra. “Exposure to cell phone radiations produces biochemical changes in worker honey bees.” Toxicology International 18.1 (2011): 70–2.
5. Carstensen, E. L., Biological Effects of Transmission Line Fields, Elsevier, New York, 1987, p. 397
6. Sharma, Ved Parkash, and Neelima R. Kumar. “Changes in honeybee behaviour and biology under the influence of cellphone radiations.” Current Science(Bangalore) 98.10 (2010): 1376-1378.
7. Migdał, Paweł, et al. “Honey bee proteolytic system and behavior parameters under the influence of an electric field at 50 hz and variable intensities for a long exposure time.” Animals 11.3 (2021): 863.
Per approfondire:
- Il glifosato altera il microbioma intestinale anche a basse dosi – studio italiano
- Nuovi OGM (come i vecchi): pericoli per la salute e biodiversità
- Incendi Sardegna: perdita di biodiversità, danno alle api e animali. Serve prevenzione
COMMENTS
Anche io ho avuto uno spopolamento di api sotto delle antenne per cellulari 5g. Le famiglie sono completamente scomparse senza lasciare niente.