Nuovo studio effettuato dall’Istituto Ramazzini di Bologna dimostra che l’erbicida minaccia la diversità della flora batterica intestinale con possibili conseguenze sulla salute.
Glifosato, erbicida al centro di forti discussioni
Il glifosato è l’erbicida più comune, utilizzato su vasta scala in tutto il mondo. Viene usato su oltre 100 colture, tra cui soia, mais, barbabietola, cotone e altre coltivazioni, ma anche in ambienti urbani per mantenere strade e ferrovie libere da erbacce infestanti.
Glifosato: perché il suo uso preoccupa?
E’ stato dichiarato sicuro per l’uomo e in generale per i mammiferi, data la mancanza in questi organismi del suo target d’azione, un particolare enzima (EPSPS).
Dal 2015, quando è stato classificato dalla IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene per l’uomo” – categoria 2A, intorno al glifosato si è aperta un’accesa battaglia anche mediatica.
Microbioma: metà dei batteri intestinali umani sono sensibili al Glifosato
A quanto sembra però, il glifosato è altamente efficace non solo contro le erbacce, ma anche contro i nostri microrganismi commensali. Dal recente studio degli scienziati dell’Università di Turku (Finlandia) pubblicato nel 2021 sulla rivista Journal of Hazardous Materials risulta che il 54% del microbiota umano ne è risultato infatti sensibile.
Secondo Motta et al. (2018), il glifosato sembrerebbe infatti alterare la composizione del microbiota intestinale delle api.
Glifosato altera il Microbioma intestinale
Lo studio sperimentale condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna sugli effetti del glifosato e dei suoi formulati conferma la capacità del pesticida di alterare il microbioma intestinale anche a basse dosi.
La ricerca è stata effettuata all’interno del Global Glyphosate Study, uno studio multicentrico internazionale condotto dallo stesso istituto insieme a partner globali e lanciato con l’obiettivo di fornire una valutazione più completa degli effetti tossici, cancerogeni e riproduttivi dei diserbanti a base di glifosato.
I pesticidi a base di glifosato riducono la diversità batterica dell’intestino con conseguenze sulla salute
L’esperimento ha testato il glifosato e due formulati commerciali, quello europeo Roundup BioFlow e quello americano RangerPro, su alcune cavie utilizzando diverse dosi a partire da quelle attualmente ammessa in Europa (EU ADI, 0,5 mg/Kg/die).
Per la prima volta, i risultati hanno mostrato che i pesticidi a base di glifosato hanno alterato significativamente il microbioma intestinale, in particolare riducendo la diversità batterica, una condizione associata a diverse conseguenze negative per la salute quali diabete e alterazioni metaboliche collegate ad una serie di malattie, quali ad esempio la sclerosi multipla.
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Riferimenti scientifici:
1. Manservisi, Fabiana, et al. “The Ramazzini Institute 13-week pilot study glyphosate-based herbicides administered at human-equivalent dose to Sprague Dawley rats: effects on development and endocrine system.” Environmental Health 18.1 (2019): 1-16.
Per approfondire:
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