Un pregiato miele scuro si contraddistingue dal classico miele di nettare per le sue incredibili proprietà nutrizionali: una fonte naturale di minerali, antiossidanti e oligosaccaridi, per non parlare della sua notevole attività antibatterica.
Miele di melata proprietà rimineralizzanti
Negli ultimi decenni l’agricoltura convenzionale ha portato ad un grave impoverimento del suolo. Questo significa che le fonti di minerali biodisponibili sono sempre più ridotte e le verdure ne contengono di meno rispetto 20-30 anni fa.
Il miele di melata grezzo contiene aminoacidi, acidi organici, sali minerali ed oligoelementi, tracce di vitamine, enzimi, polifenoli, polline.
Tutti i mieli scuri sono più ricchi in sali minerali rispetto a quelli più chiari ma variano anche in funzione della zona geografica della raccolta del miele.[1]
Da un’analisi realizzata su un campione di mieli della regione Marche risultano che i valori medi dei minerali trovati per il miele di melata sono più alti rispetto a tutti gli altri mieli: [2]
Sali minerali
- Potassio (K)
- Calcio (Ca)
- Magnesio (Mg)
- Manganese (Mn)
- Sodio (Na)
Oligoelementi importanti per il metabolismo enzimatico
- Ferro (Fe)
- Rame (Cu)
Grazie a queste sue proprietà si è conquistato le preferenze di coloro che praticano attività fisica intensiva, essendo considerato il “miele dello sportivo”.
Proprietà prebiotiche grazie agli oligosaccaridi
Il miele di melata ha generalmente un basso tenore di monosaccaridi rispetto ai classici mieli di nettare. Glucosio e Fruttosio insieme hanno valori di 50-55 g/100 g, contro i 60 g/100 g degli altri mieli.
Una caratteristica del miele di melata italiano è la presenza di oligosaccaridi (zuccheri complessi) in quantità maggiori rispetto agli altri mieli, intorno al 10-12%. Di seguito valori medi di oligosaccaridi contenuti nel miele di melata:
- Isomaltosio (2g/100g)
- Melezitosio (fino a 5g/100g)
- Raffinosio (0,5-2 g/100g)
- Trealosio (0,5-2,4g/100g)
- Saccarosio (0,1 – 0,8g/100g)- basso contenuto.
Questa caratteristica lo raccomanda come un valido prebiotico, sostiene l’azione dei probiotici e della flora intestinale amica. Non solo dopo cure antibiotiche, ma anche come alimento salutare nella dieta quotidiana.
Miele di melata proprietà antiossidanti
Sebbene nel miele di melata gli zuccheri (75%) e l’acqua (17-18%) presenti sono simili ad altri mieli, sono invece proprio le sostanze rimanenti (circa 5%) risultare essere le più importanti e giustificare la sua superiorità dal punto di vista delle proprietà nutrizionali e nutraceutiche.
Tra tutti i mieli scuri (castagno, timo, millefiori scuro), il miele di melata grezzo ha il maggiore potere antiossidante grazie principalmente al suo contenuto di polifenoli.
Sebbene non raggiungano le quantità contenute nel polline d’api, i mieli di melata hanno un altissimo livello di flavonoidi (una delle più importanti classi di polifenoli). I flavonoidi svolgono un’azione antiossidante, migliorano l’elasticità dei vasi sanguigni e l’ossigenazione dei tessuti. In sinergia con la vitamina C ne potenziano l’azione protettiva.
Numerosi studi [3] indicano che l’attività antiossidante del miele di melata grezzo è dovuta a più componenti che lavorano in sinergia. Tra questi si distinguono:
- flavonoidi: miricetina, quercetina, galangina sono alcune delle molecole più studiate oggi con potenziale nutraceutico in grado di potenziare il processi anti-infiammatori e il sistema immunitario.
- acidi fenolici, in particolare acido p-coumarico.
- enzimi (invertasi e diastasi) che superano abbondantemente quella presente nei mieli di nettare.
Alcuni ricercatori raccomandano di integrare il miele di melata con altre fonti di polifenoli nell’alimentazione quotidiana.
Miele di melata proprietà antibatterica
Il miele di melata presenta livelli molto elevati di glucosio-ossidasi che porta alla formazione di perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Si determina una notevole attività antibatterica paragonabile a quella attribuita al miele di Manuka.
Miele di melata proprietà curative? Una recente indagine sulle proprietà antibatteriche del miele condotta dal professor Roberto Barale, docente di genetica all’Università di Pisa, in collaborazione coi microbiologi della stessa università, ha dimostrato in vitro l’effettiva attività battericida del miele di melata d’abete (insieme con il miele di castagno ed eucalipto) nei confronti di vari microrganismi, fra cui lo Stafilococco aureo, uno dei maggiori agenti patogeni per l’uomo.
Ulteriori studi sono necessari per verificare anche le condizioni per l’efficacia nei casi clinici.
Alimento con una composizione complessa e ricco di principi fitoterapici, il miele di melata è sempre di più oggetto di studi scientifici in tutto il mondo. I risultati in vitro sono molto interessanti e dimostrano grandi benefici sulla salute e per il benessere generale ad ogni età.
Miele di melata: 5 tipi differenti
Grazie alla varietà del clima e alla ricchezza della flora, l’Italia è l’unico paese nel mondo dove si producono 5 tipi diversi di melata:
- Miele di bosco (quasi tutte le regioni, in zone di bosco)
- Melata di Quercia delle Colline Marchigiane
- Melata di Abete rosso Dolomiti Bellunesi).
- Melata di Abete bianco (Alpi Piemontesi, Lombarde).
- Melata di Agrumi (Sicilia)
Troverai sicuramente quella più adatta alle tue esigenze.
Perché il miele di melata biologico artigianale
Non tutti i mieli di melata sono uguali. Gli specialisti indicano che i trattamenti industriali del miele possono deteriorare molti dei componenti antiossidanti e antibiotici del miele. Solo il miele grezzo e più fresco possibile può avere le proprietà descritte sopra e che conservi tutte le proprietà benefiche di questo straordinario miele.
A differenza dei mieli di nettare, la melata è più soggetta a contaminazioni dovute all’inquinamento ambientale. The Honeyland ha selezionato solo piccoli apicoltori biologici che raccolgono questo miele in zone particolari, che quindi possono offrirvi prodotti naturali e puri.
Riferimenti
1. González-Miret, Maria Lourdes, et al. “Multivariate correlation between color and mineral composition of honeys and by their botanical origin.” Journal of agricultural and food chemistry 53.7 (2005): 2574-2580.
2. Conti, Marcelo Enrique, et al. “Characterization of Italian honeys (Marche Region) on the basis of their mineral content and some typical quality parameters.” Chemistry Central Journal 1.1 (2007): 14.
3. Escriche, Isabel, et al. “Suitability of antioxidant capacity, flavonoids and phenolic acids for floral authentication of honey. Impact of industrial thermal treatment.” Food chemistry142 (2014): 135-143.
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