Le creme spalmabili, da sempre sinonimo di golosità, sono un cibo a cui è difficile resistere. Per questo motivo tante persone cercano alternative più salutari alla famosa Nutella. Ecco una guida su come scegliere le più sane tra centinaia di prodotti che promettono sempre il meglio per la vostra salute.
Un risveglio speciale che accompagna gli italiani da due generazioni, è difficile trovare qualcuno che non ami a colazione il gusto cremoso della nocciola spalmato su una fetta di pane.
E’ capitato molte volte che le mie pazienti mi dicessero di essere golose di cioccolato, e che poi aggiungessero: “Alla Nutella proprio non resisto!”. Davanti a queste confessioni rimango sempre un po’ stupita: se andiamo a vedere l’elenco degli ingredienti della Nutella troveremo tutto, tranne il cioccolato.
Fortunatamente, l’avvento di internet ha permesso una rapida diffusione delle informazioni: bene o male siamo ormai tutti consapevoli che la più famosa crema spalmabile alle nocciole non è poi cosi salutare. Nei paesi dove le associazioni di consumatori sono molto influenti, come Germania e gli Stati Uniti, le aziende sono chiamate a rettificare le pubblicità evitando i messaggi ingannevoli sulla naturalezza dei loro prodotti. Piano piano qualcosa si muove anche in Italia.
Ultimamente sul mercato sono comparsi nuovi prodotti che si presentano come più sani e naturali, alcuni di essi anche certificati biologici. Ma queste creme sono davvero migliori? Per valutare la qualità di una crema spalmabile dobbiamo focalizzarci sui suoi ingredienti. Saper leggere le etichette è l’unico modo per poter scegliere in modo consapevole un prodotto sano.
Oli vegetali nelle creme spalmabili
Dopo 40 anni di impiego nell’industria alimentare, i grassi idrogenati sono ormai riconosciuti da molti studi scientifici come dannosi per la salute, e sono poche le aziende che li utilizzano ancora nelle loro creme spalmabili. Ormai tante creme spalmabili si vantano di contenere grassi NON idrogenati e campagne marketing ce le raccomandano come prodotti sani e genuini. Ma non è sempre così.
Olio di palma: un’inchiesta realizzata dal sito Fattoalimentare.it ha rilevato l’olio di palma nel 95% dei prodotti dolciari, purtroppo anche in quelli biologici. Secondo le nuove normative Europee, a partire da dicembre 2014, nelle creme spalmabili e negli altri dolci, l’olio di palma (come tutti gli altri “grassi vegetali” – cocco, palmisti, soia, colza, etc.) è più facilmente riconoscibile perché deve essere indicato in etichetta.
A differenza dell’olio di palma rosso (quello grezzo), l’olio di palma ottenuto per raffinazione chimica frazionata andrebbe bandito dalla nostra alimentazione poiché estremamente dannoso. Un recente studio scientifico pubblicato su PubMed mostra che l’olio di palma nella sua forma ossidata è correlato con un aumento di tossicità al livello dei reni, polmoni, fegato e cuore. Questo può portare nel tempo a problemi renali, epatici e cardiovascolari.
Sappiamo che l’olio di palma sarebbe da evitare, ma altri oli vegetali che si trovano nelle creme spalmabili non sono di certo migliori. Spesso sono oli che subiscono processi tecnologici industriali con impiego di sostanza chimiche.
- Olio di girasole: spesso l’olio di palma è sostituito con olio di girasole. Anche quando biologico, se non specificato che è stato spremuto a freddo, quest’olio è comunque raffinato. Inoltre l’olio di girasole presenta un eccesso di acidi grassi omega-6 (ω-6), che si rivelano essere pro-infiammatori quando non sono equilibrati da sufficienti omega-3 (ω-3). Negli ultimi anni numerosi studi hanno confermato l’importanza di diminuire gli ω-6 e aumentare gli ω-3 nella dieta per prevenire e trattare le malattie croniche moderne: problemi cardiovascolari [1], cancro al seno [2], cancro di prostata ma anche colono irritabile, osteoporosi e depressione [3].
- Olio di oliva: alcune creme spalmabili usano olio di oliva non extravergine, ingannando il consumatore. Se è vero che l’extravergine è un alimento dalle innumerevoli proprietà salutistiche, l’olio di oliva è solo un sottoprodotto, raffinato e industriale.
- Emulsionanti: additivi vari come la lecitina di soia sono sempre da evitare come anche gli aromi sintetici (vanillina).
Allo stesso modo, diffidate dalle creme che contengono latte in polvere. Che sia scremato oppure intero, il latte in polvere non possiede le proprietà del latte fresco, perché subisce molte trasformazioni e alterazioni delle sue proteine (caseine).
Frutta secca nelle creme spalmabili (nocciola, mandorla, pistacchio…)
Sarebbe bene preferire creme spalmabili che non contengano affatto grassi aggiunti. Le creme migliori sono quelle che contengono solo frutta secca al 100%, meglio se biologica: di mandorla, nocciola, pistacchio, noce o sesamo.
Queste creme sono ricche di grassi preziosi per la salute cardiovascolare, hanno un impatto glicemico bassissimo e sono veramente naturali: non c’è altro che frutta secca frullata.
Il problema di questi prodotti è che difficilmente incontrano il gusto del consumatore, che cerca una crema dolce. Purtroppo quando diventa necessaria l’aggiunta di una componente zuccherina nella maggior parte dei casi viene aggiunto lo zucchero.
Se la tua crema ha solo 15% di nocciole significa che il resto 85% è solo zucchero e oli vegetali “aromatizzati” in un bel barattolo dal design ricercato. Comunque sono da preferire le creme
spalmabili che hanno un minimo di 30-40% frutta secca.
Zuccheri (dolcificanti) nelle creme spalmabili sane
Lo zucchero, invece, andrebbe limitato il più possibile, e sarebbe consigliabile sostituirlo con dolcificanti naturali come miele grezzo, melassa, zucchero Muscovado, sciroppo di mela biologico.
Tantissime creme spalmabili biologiche utilizzano zucchero di canna, traendo in inganno il consumare che ritiene questi prodotti di qualità migliore per il solo fatto di essere biologici e di contenere uno zucchero che si pensa essere integrale. Invece lo zucchero di canna è raffinato e dannoso tanto quanto lo zucchero bianco.
Anche in India, la patria dello zucchero di canna, si nota ultimamente un costante aumento di obesità e diabete nella popolazione. Un’analisi recente ha individuato che questo può essere dovuto, oltre al consumo di dolci tradizionali indiani, alle bevande zuccherate e agli alimenti con zuccheri e grassi raffinati di provenienza occidentale, che oggi sono molto accessibili grazie alla globalizzazione. [4]
Negli ultimi 20 anni tanti studi clinici hanno correlato gli zuccheri raffinati alle patologie croniche, infiammatorie e degenerative dall’obesità, diabete e problemi cardiovascolari.
Una prospettiva ancora più preoccupante quando riguarda i bambini e gli adolescenti. Uno studio recente su più di 200 ragazzi in Messico City ha rilevato che una dieta ricca di carboidrati raffinati (zucchero, pasta, farina bianca) e povera in nutrienti aumenta i processi l’infiammatori e resistenza all’insulina anche in assenza di sovrappeso [5].
Quindi, se la vostra crema spalmabile contiene zucchero, e se esso viene citato tra i primi ingredienti in elenco, non è una crema che possa essere definita sana: magari è meglio della Nutella, è fatta con ingredienti bio, ma non può essere associata ad un concetto di naturalità ed equilibrio.
Leggi anche:Dolcificanti naturali: indice glicemico, raffinazione, miti e verità sugli zuccheri naturali
Crema spalmabile light
In commercio si trovano anche creme light, forse anche peggiori di quelle con zucchero, poiché contengono dolcificanti artificiali: sì privi di calorie, ma non esenti da controindicazioni per la salute (stimolano la secrezione di insulina tanto quanto lo zucchero, agiscono su importanti centri cerebrali stimolando la fame, e sono da sempre sospettati di essere cancerogeni).
Creme spalmabili con Miele
Un dolcificante nettamente migliore è il miele, solo se non pastorizzato in quanto naturalmente ricco di fattori antibiotici ed enzimi utili per una buona digestione.
Purtroppo sono poche le aziende che producono creme spalmabili con il miele, bisogna saperle cercare con il lanternino. Sullo shop di The Honeyland trovate creme biologiche di frutta secca e miele: io ho assaggiato quella di pistacchi ed è deliziosa, ma la mia preferita rimane la crema al cacao!
Creme spalmabili al cioccolato
Se volete una crema al cioccolato, fate attenzione che NON contenga cacao magro, ma solo cacao puro, o meglio ancora cioccolato.
Tenete comunque conto che il cioccolato o il cacao contenuto in creme spalmabili dolci non può essere associato ad alcuna proprietà salutista, al contrario delle tavolette di cioccolato fondente: le fave di cacao contengono teobromina e altre sostanze che si sono rivelate essere antinfiammatorie e regolatrici della pressione arteriosa, oltre che benefiche per il tono dell’umore. Il cioccolato è inoltre ricco di magnesio, utilissimo alla donna per contrastare la sindrome premestruale.
Purtroppo, queste proprietà perdono qualsiasi significato quando associate a una componente zuccherina: le possiamo trovare solo nel cioccolato extrafondente, dove gli zuccheri rappresentano al massimo il 30% del prodotto, ma non nelle creme spalmabili.
Come scegliere le creme spalmabili sane?
Per concludere, la crema spalmabile perfetta deve contenere:
- Miele, preferibilmente non pastorizzato
- Frutta secca (nocciole, mandorle, pistacchi…) almeno 30%
- Eventualmente cacao in polvere o cioccolato
- L’unico tipo di grasso non dannoso che può essere presente è il burro di cacao – ma se non c’è alcun grasso meglio
Soprattutto, il mio consiglio è quello di non lasciarsi ingannare dai prodotti biologici commerciali, che sono solo specchietti per allodole: dietro la certificazione biologica si nascondono comunque ingredienti industriali raffinati, che le grandi aziende spesso acquistano da Paesi lontani (India, Brasile, Cina) e che percorrono migliaia di chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole, perdendo in grande parte le proprietà salutistiche.
Orientate sempre la vostra scelta verso i piccoli produttori italiani che utilizzano materie prime biologiche locali: farete del bene a voi stessi e all’ambiente.
COMMENTS
Ciao, bell’excursus sulle creme spalmabili. Oggi è sempre più difficile trovare prodotti gustosi e davvero sani. Come dice un mio compagno di palestra, “le cose che fanno bene, o fanno schifo o fanno male” ma io sono convinto di poterlo smentire e gli linkerò questo tuo articolo. Mi capita spesso di seguire i consigli di Yazio, un applicazione che mi dà tante dritte sull’alimentazione e su come avere uno stile di vita sano e recentemente mi ha proposto di usare proteine spalmabili, come la ricotta al posto di queste creme, aggiungendo magari della marmellata. Pensi che possa essere una buona alternativa?
Ciao Vincenzo,
Spesso le informazioni sull’alimentazione sana sono ridotte al conteggio di calorie, carboidrati, grassi oppure proteine contenute nell’alimento. Infatti ci sono tantissime applicazioni che forniscono informazioni di questo tipo.
Noi invece seguiamo il pensiero della “nutrizione funzionale”, cioè preferiamo gli alimenti naturali e poco elaborati che possiedono molti benefici per la salute grazie a tutte le loro componenti come: aminoacidi, vitamine, antiossidanti, minerali ed ENZIMI.
Per esempio, invece della marmellata puoi utilizzare il miele grezzo non pastorizzato, come raccomandiamo nel nostro articolo sulla colazione sana e nutriente.
Manuela
sono un tecnologo alimentare settore cioccolato, creme, etc.
Salve Ivan,
grazie per il tuo commento.
Sono molte le creme “ottime” come spalmabilità, aroma e sapore. E per renderle tali hanno sicuramente bisogno di tutti gli ingredienti che hai citato.
Purtroppo però mangiare regolarmente alimenti che contengono grandi quantità di zuccheri e oli raffinati determina problemi di salute. Questo sono gli esperti ad affermarlo.
I carboidrati contenuti nel cacao magro è il 12%, di cui zuccheri 0,30% circa per 100 g di prodotto. Quindi come materia prima è più salutare del latte in genere, ma non è da demonizzare. Stesso discorso vale per la lecitina di soia o girasole, la sua presenza è di fondamentale importanza per le creme, non solo come emulsionante o fluidificante, ma ha tante altre funzioni all’interno delle creme o del cioccolato. Un’ottima crema spalmabile è composta da quattro ingredienti: nocciole tostate, zucchero di canna grezzo, cacao amaro in polvere (che contiene il 21% di burro di cacao e la lecitina di soia o di girasole.
Buongiorno, ho letto con interesse il vostro articolo e non ho chiari alcuni punti, e spero possiate illuminarmi.
La prima domanda riguarda il miele: come possiamo sapere leggendo le etichette se quello che è stata utilizzato è pastorizzato o meno? Viene scritto chiaramente? Nei prodotti che prevedono nel loro processo di fabbricazione l’esposizione ad alte temperature (es. cottura), anche se il miele impiegato è non pastorizzato, alla fine le proprietà non vengono perse?
La seconda domanda riguarda il cacao: è stato sconsigliato il cacao magro, ma perchè? E perchè il cacao/cioccolato delle creme spalmabili non vanta proprietà salutistiche, per il discorso dello zucchero?
Ultima domanda: è stato detto che sono preferibili come dolcificanti il miele, la melassa, il Mascobado, il succo di mela. Informandomi a riguado ho capito che anche questi prodotti contengono per la maggior parte zucchero. Non è un po’ uno specchio per le allodole creare prodotti con questi ingredienti piuttosto che con lo zucchero bianco se poi cambia di poco la composizione?
Scusate se mi sono dilungata troppo, ma vorrei capire bene per scegliere al meglio!
Grazie
Saluti
Buongiorno Marika,
La legge non impone ai produttori di indicare in etichetta se il miele utilizzato nella produzione di creme spalmabili sia o meno pastorizzato. Tuttavia ci sono piccoli apicoltori biologici che utilizzano esclusivamente il loro miele biologico di acacia o millefiori per la produzione delle creme spalmabili, prodotti senza l’utilizzo della pastorizzazione. Visitando i loro laboratori vi potranno mostrare tutte le fasi di lavorazione.
In molti dolci da forno sia industriali, ma anche in quelli preparati in molte panetterie e pasticcerie, viene utilizzato “miele industriale” che è di qualità inferiore persino rispetto al miele pastorizzato che si vende in barattoli. Quindi le alte temperature non è che alterino proprietà che già non possiede in partenza.
Per questo nelle ricette casalinghe raccomandiamo di utilizzare il miele di qualità in preparazioni “a freddo”. Come nelle ricette sul nostro blog.
Buongiorno Marika, rispondo alle domande di mia competenza:
– Il cacao magro ha un tenore di burro di cacao inferiore al 20%: questo fa sì che siano proporzionalmente contenuti più zuccheri per 100 g. Inoltre, è un tipo di cacao qualitativamente inferiore (a livello merceologico).
– I dolcificanti naturali che ho citato ovviamente contengono solo zuccheri, ma non hanno l’effetto nocivo dello zucchero bianco sulla glicemia e di conseguenza sull’insulina, fondamentale per la regolazione della salute. Ne parleremo nel prossimo articolo!
Grazie per il commento e a presto!